Within a Mirror

written by Alessio Pasqualini
creative concept and visual research by Alessio Pasqualini
special thanks to EssilorLuxottica



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Gli occhiali sono un paradosso. Ingrandiscono e distorcono, illuminano e nascondono, come simboli di una ricerca incessante, di uno sguardo che prova ad andare oltre la realtà e che l’arte trasforma in metafora.

Non solo oggetti ma vere e proprie finestre sulla nostra intimità, dispositivi che interrogano la visione stessa. Specchi che riflettono ciò che siamo e ci aiutano ad immaginare ciò che potremmo essere. 

Guardare attraverso una lente significa accettare il filtro, riconoscere che ogni immagine è una mediazione, un’interpretazione che si stratifica nel tempo e nelle esperienze. Non solo i dettagli dalla vita quotidiana ma anche biblioteche e musei influenzano incessantemente il nostro modo di guardare alle cose, di scegliere un colore, di ascoltare un suono o un silenzio. Bellezza dove prima c’era solo abitudine e storie dai margini della strada. Un’educazione silenziosa che si insinua nelle parole, nei pensieri e nelle intuizioni. 

Gli occhiali sono oggetti che portiamo addosso senza pensarci troppo, abitudini che diventano parte di noi fino a confondersi con il nostro volto. Eppure, come certe cose importanti, spesso rimangono nascosti. Li dimentichiamo su un tavolo, li cerchiamo distrattamente tra le lenzuola, si confondono nelle pieghe di un quadro o tra le righe di una poesia. Non sono mai davvero al centro, e proprio per questo raccontano qualcosa di essenziale: l’idea che l’identità si costruisca nei dettagli, negli oggetti secondari, nei segni minuscoli che ci appartengono senza bisogno di imporsi. Una firma silenziosa, un frammento della nostra presenza nel mondo.

In questo gioco di visioni l’arte stessa non si limita a mostrare ciò che c’è ma ci insegna a vedere in modi nuovi ricordandoci che vedere non è solo un atto fisico ma un processo fatto di immagini lente che, in modo incoscio, smuovono qualcosa in noi. E in questo movimento, nel dialogo tra ciò che conosciamo e ciò che verrà, l’arte compie il suo prodigio: renderci umani.


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© Alessio Pasqualini
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